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MI GUARDA SIENA

Guardare significa entrare in relazione con qualcuno o qualcosa, mettersi in gioco, sentirsi coinvolti. Negli sguardi che in tutta la mia vita ho scambiato con Siena c’è questo moto interiore, che Mario Luzi descrive in maniera profonda nei suoi versi. Un luogo che non smette mai di stupire per la sua bellezza e per la sua unicità, una comunità nella quale il senso di appartenenza è ancora forte, nonostante le difficoltà e i rovesci della storia.

Una visione nuova della città

Eppure oggi tutto questo non basta più. C’è bisogno di una visione di ampio respiro, di un progetto nuovo di città che la rilanci nel domani e affronti oggi le emergenze di questo tempo, valorizzando al massimo le sue tante sfaccettature. C’è una crisi economica e sociale che sta minando la serenità delle nostre famiglie e la solidità delle nostre aziende. C’è una carenza di lavoro e di opportunità che rende precaria la vita dei nostri giovani e li spinge a guardare oltre Siena per veder realizzate le loro aspirazioni. C’è un sentimento di solitudine e di scoramento diffuso nelle generazioni più anziane che hanno bisogno di essere valorizzate.

Il Comune deve tornare a essere la casa di tutti i senesi

Siena può deve e fare di fare di più, ritrovando l’ambizione di poter essere una città di respiro europeo, l’entusiasmo di progettare un nuovo sviluppo urbanistico, economico e sociale e la voglia di riscoprirsi comunità delle comunità, facendo leva sull’esperienza delle vecchie generazioni e sull’energia di quelle più giovani, senza lasciare nessuno indietro. Al centro di tutto questo percorso c’è la volontà di far tornare il Comune ad essere la casa di tutti, ritrovando la fiducia nell’istituzione più importante della città che deve lavorare per e con i suoi cittadini, con una visione strategica del futuro, aperta alla collaborazione degli altri territori.

Ritrovare la voglia di essere comunità

Farsi comunità e partecipare attivamente. C’è bisogno di un progetto innovativo di rinascita e rigenerazione, partecipato da chi vive la città e pensato per le esigenze di chi abita i nostri quartieri: dal centro a tutte le aree periferiche fino all’area vasta. Una partecipazione attiva, un cammino da fare tutti insieme, ritrovando la voglia di essere una comunità e l’entusiasmo di progettare il domani condividendo aspettative, sogni e idee. C’è tanta strada da fare, ci sono apatia e senso di scoramento da abbattere, ma se ognuno di noi si metterà a disposizione degli altri, superando le divisioni e le paure, ci sarà solo un vincitore: Siena.

Che Siena vorremmo lasciare tra cinque anni? Una città più solidale e aperta, dove i servizi alla persona sono una certezza per tutti e dove il welfare è una priorità di azione e di bilancio. Una città che torna a correre nella top ten europea per qualità della vita, attrattività, innovazione, sostenibilità ambientale e sociale. Una città che investe nei bambini e crea opportunità di lavoro e formazione per i più giovani. Una città dove gli anziani si sentano valorizzati e protetti. Una città dove la cultura è motore e moltiplicatore di bellezza e sviluppo. Una città dove i diritti e i sogni di ciascuno sono tutelati e non calpestati. Una città dove chi esprime un’opinione o ha un problema da porre troverà nel Comune una porta sempre aperta.

Per fare tutto questo abbiamo bisogno di voi e della vostra fiducia, perché Siena è ognuno di noi e tutti possiamo fare la nostra parte insieme.

PERCHÉ MI CANDIDO

Il mio sogno è quello di poter tornare, tutti insieme, a disegnare una nuova idea della Siena che verrà: più solidale, più consapevole della propria forza e delle proprie potenzialità. Una Siena più aperta al mondo e in armonia con gli straordinari territori che la circondano. Da soli, la storia ce lo ha insegnato, non possiamo farcela. Insieme possiamo ritrovare la nostra identità di città e la nostra forza propulsiva che ci ha permesso nel corso della storia di essere precursori e pionieri in tanti settori diversi. Ce lo dimostrano le nostre istituzioni secolari, il nostro immenso patrimonio artistico e architettonico, il nostro passato.

Ora è venuto il momento di ritrovare quello spirito, quell’energia e quell’orgoglio e farli rivivere nel futuro con la forza delle idee, con la spinta delle nuove generazioni e con l’esperienza di chi ha vissuto la storia recente e passata. Non ho una soluzione per tutto, ho solo una certezza: tutti insieme, lasciando da parte asti e divisioni, possiamo far tornare Siena a essere una città più viva, più semplice per chi ci vive e più accogliente per chi la vuole visitare o per chi sceglie di abitarci anche per qualche anno. Una città in cui tornare ad essere orgogliosi di vivere e nella quale i nostri ragazzi abbiano la sicurezza di poter coltivare le loro aspirazioni professionali e personali, senza dover per forza andare altrove.