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Un problema già sollevato dai cittadini e mai preso in considerazione dal Comune

Questa delicata vicenda dimostra, ancora una volta, che se il Comune avesse ascoltato o verificato le preoccupazioni e i timori sollevati da comitati di cittadini, associazioni ambientaliste , docenti universitari a questo epilogo non ci saremmo arrivati. Era il 2021 quando l’allora assessore ai Lavori Pubblici della giunta De Mossi, Sara Pugliese annunciò l’approvazione del progetto definitivo previsto in sede di project financing. In moltissimi (anche voci autorevoli) avevano suggerito opzioni diverse o varianti tra cui la più semplice sarebbe stata quella di costruire l’impianto 100 metri più a valle.
Nessuno venne preso in considerazione e tutto proseguì come l’Amministrazione aveva stabilito. Oggi si parla di diossina e di altre emissioni.

Se il Comune avesse ascoltato e condiviso di più nella fase progettuale, anche attraverso percorsi istituzionali di partecipazione, forse tutto questo poteva essere evitato. Invece ancora una volta ha prevalso la politica muscolare del Comune e le conseguenze sono queste. Per non parlare del diritto, da oggi privato, di chi sceglie di essere cremato e dovrà recarsi fuori Siena.