David Chiti dovrebbe prendere il posto del dimissionario Fazzi
La nomina di David Chiti ad assessore al bilancio sarebbe l’ennesimo schiaffo da parte del sindaco De Mossi a questa città. Si tratterebbe dell’ennesima nomina, priva di competenze ed esclusivamente finalizzata a racimolare consensi in chiava elettorale
A meno di due mesi dall’approvazione del bilancio 2022 il sindaco avrebbe deciso di sostituire un tecnico con una persona priva di esperienza contabile e amministrativa.
La nomina di Chiti, ancora una volta, dimostrerebbe quanto gli interessi della politica e dei gruppi di potere prevalgano su quelli dell’istituzione e quindi della comunità
Siena ha bisogno di una scossa e di tornare a credere nelle sue tante forze ed energie, libera da condizionamenti. I partiti tradizionali di centrodestra e centrosinistra hanno fallito la loro missione, hanno declinato i valori della politica non al servizio della polis, ma al servizio di pochi e di molti gruppi di potere. Una pericolosa commistione tra istituzioni e potere personale che ha soffocato la città, logorato rapporti secolari tra istituzioni, allontanato le persone dal Comune, allargato le distanze tra cittadini e istituzioni, hanno fatto regredire una comunità su tanti punti che credevamo assodati: vivibilità, decoro urbano, pulizia, equità e trasparenza.
Le nomine fatte con il manuale Cencelli. In questi anni con un’esplosiva accelerazione negli ultimi mesi De Mossi e la maggioranza di centrodestra ci hanno abituato, come è sempre stato fatto da chi li preceduti, alle nomine da ‘manuale Cencelli’ anteponendo, in larga parte, amicizie, interessi e accordicchi di partito rispetto al merito e alla competenza.
La conseguenza di tutto questo? Il mantenimento di quel trasversalismo che ha bloccato la città da anni e che ha unito e contraddistinto prima il centrosinistra e oggi il centrodestra
Tutti insieme rompiamo il trasversalismo che soffoca la città. C’è molto da ‘rompere’ e tantissimo da ricostruire. C’è da rompere un sistema di potere e spartitorio che non mette al primo posto competenze e merito. Ma soprattutto c’è tanto da ricostruire: il senso di essere una comunità; la fiducia delle persone nella buona politica; la centralità dei cittadini; il ruolo del Comune al servizio dei senesi; i rapporti tra istituzioni; la condivisione delle politiche strategiche con i Comuni che ci circondano. Se sarò sindaco il mio obiettivo sarà far sentire i senesi come diceva Giorgio La Pira ‘membri di una stessa famiglia’: la nostra Siena.