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Ecco perché il percorso invocato da Capitani sul Piano strutturale non funzionerà

Dopo cinque anni di governo, oggi la giunta De Mossi scopre improvvisamente il valore della partecipazione dei cittadini. Una scoperta che avviene con cinque anni di ritardo e una totale assenza di visione della Siena di domani. Il neoassessore all’urbanistica, Michele Capitani ha lanciato, a circa sei mesi dalle prossime elezioni,  la campagna di partecipazione per la redazione del prossimo Piano strutturale della città.

A sei mesi dalla fine del mandato la giunta De Mossi e il centrodestra tentano l’ennesima operazione elettorale alla ricerca di un consenso cittadino che ormai non hanno più

È incomprensibile infatti, come dopo aver governato per quasi cinque anni senza un minimo di partecipazione e di ascolto si tenti ora di ribaltare la realtà e di provare a mettere in campo operazioni estemporanee per cercare di uscire dall’autoisolamento in cui si sono asserragliati.

Se il buongiorno si vede dal Piano operativo 2021

Facciamo ordine e ripercorriamo quello che è stato fatto in materia di strumenti urbanistici dall’attuale amministrazione comunale. Era il 2021 quando il centrodestra e il sindaco De Mossi approvarono, senza il coinvolgimento reale della comunità, il Piano operativo, documento strategico con il quale ogni Comune stabilisce nel dettaglio dove come e quanto si può intervenire nella trasformazione, valorizzazione e tutela del territorio nelle aree urbane ed agricole.

In quell’occasione, nonostante il Covid, la giunta era completamente disinteressata a coinvolgere i cittadini e, leggendolo oggi, possiamo dire infatti che ne scaturì un Piano operativo miope e ‘zoppo’.

È completamente assente l’idea del Comune capoluogo all’interno dell’area vasta, non esistono interventi pensati su transizione ecologica e trasformazioni sociali. Non si interviene sulla destinazione per i grandi contenitori e non si palesa un piano economico per la realizzazione di opere pubbliche, come più volte richiesto dalle minoranze in consiglio comunale”.

Si tratta di una finta partecipazione per nascondere il caos e le divisioni interne 

Oggi le parole di Capitani sull’avvio di una campagna di partecipazione sul piano strutturale suonano un po’ come un tentativo di nascondere il caos e le divisioni laceranti interne all’attuale maggioranza di centrodestra. Un tentativo di scimmiottare il percorso di partecipazione attiva e ascolto che stiamo portando

Sono ormai tre mesi che stiamo incontrando, strada per strada, quartiere per quartiere i cittadini, attraverso un percorso chiaro fin dall’inizio e improntato all’ascolto prima e alla ricerca di soluzioni dopo. Improvvisare la partecipazione e tentare come fanno i partiti tradizionali un finto coinvolgimento dal basso è l’ennesima dimostrazione di quanto il centrodestra sia lontano dalla realtà.

Non è più il tempo delle chiacchiere, dei progetti calati dall’alto, dei manovratori che attraverso la cosa pubblica favoriscono piccoli interessi di bottega

È il tempo di rompere gli schemi, di studiare i problemi, vagliare le opportunità e rispondere a un unico referente: la comunità. I cittadini senesi sono molto più intelligenti di come i partiti li vorrebbero: disponibili a credere a qualunque cosa per ideologia. Dopo anni credo che il tempo delle ideologie sia finito, è ora di pensare al bene comune, quello della città.