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Rigenerazione urbana, dialogo e area vasta sono i tre concetti chiave per sostenere gli esercenti

Tornare a essere una città attrattiva, pensare il futuro in chiave d’area vasta, riorganizzare sosta e mobilità, intercettare fondi e risorse per servizi e innovazione, mantenere un dialogo costante con le associazioni di categoria.

In questi mesi ho avuto l’opportunità di ascoltare la voce di molti piccoli esercenti che mi hanno raccontato difficoltà e frustrazioni di fronte a una città sempre meno attrattiva. I dati presentati da Confcommercio confermano questa situazione e danno l’idea di quanto, in dieci anni, la città si sia svuotata di piccoli negozi e brand nazionali. Si parla di 101 realtà che hanno chiuso bottega. Dietro ogni insegna chiusa ci sono i volti e le storie di persone che hanno perso il lavoro, costrette ad arrendersi. Ogni saracinesca abbassata è una perdita di valore, di vitalità e vivibilità per il centro storico e per tutti i quartieri che gli ruotano attorno”.

Rilanciare Siena e farla uscire dall’isolamento

Siena deve ritrovare l’ambizione di essere una città di respiro europeo e l’entusiasmo di progettare un nuovo sviluppo urbanistico, economico e sociale, grazie a una visione strategica del futuro. Dobbiamo uscire dall’isolamento in cui la città è stata costretta negli ultimi dieci anni, ragionando con gli altri Comuni in un’ottica metropolitana su questioni strategiche: dalla mobilità alla sosta, passando per i trasporti e le politiche abitative fino al turismo. La forza di ideare progettualità d’area vasta è connessa anche alle potenzialità di attrarre maggiori risorse, fondi e finanziamenti europei, nazionali e regionali.

Un piano del commercio da riscrivere insieme

Il rilancio del commercio passa dalla definizione di un Piano del commercio da rielaborare con i commercianti e le associazioni di categoria per definire azioni, strumenti di programmazione e di attrattività. Per il centro storico, unico al mondo e patrimonio UNESCO, dovremo consolidare un tessuto commerciale e artigianale, anche con azioni di sostegno per le realtà che esprimono qualità, storicità e unicità. In ogni quartiere, inoltre, dovremo creare condizioni di sviluppo per attività commerciali di prossimità. Tra le priorità c’è il caro affitti, che penalizza chi vorrebbe investire e la città, che si trova con tanti fondi vuoti, spesso abbandonati all’incuria.

Migliorare sosta e mobilità

Occorre poi rivedere subito il piano della mobilità sostenibile (PUMS) e riequilibrare il rapporto tra flussi veicolari e sosta, allentando, al contempo, la pressione sul centro storico. Per riuscirci dovremo migliorare la ZTL, oggi ridotta a un colabrodo, potenziare le soste per i residenti nei parcheggi di prossimità e aumentare i parcheggi scambiatori, che dovranno essere collegati in maniera puntuale ed efficiente spostando sul trasporto pubblico gran parte del trasporto privato.

Superare il concetto di turismo e parlare di turismi

Chi nel 2023 parla di turismo a Siena   lo fa in maniera anacronistica. La nostra città ha bisogno di ragionare di turismi possibili e potenziali puntando su permanenza e qualità durante tutto l’anno, integrando e riunendo le politiche culturali con quelle turistiche. Per farlo la nostra idea è quella di creare una Fondazione che metta insieme attori pubblici e privati per gestire e promuovere Siena, con azioni di regia e governance del territorio e di destination marketing in chiave nazionale e internazionale.